Blog di cucina e viaggi

domenica 5 febbraio 2012

La città rosa, Marrakech

Marrakech è sempre stata una delle mie mete da sogno. Mi attrae tutto ciò che è colore, calore e spezia, quindi la capitale del Marocco fa proprio al caso mio! Se poi ci mettiamo che avevo già organizzato questo viaggio, passando mesi a documentarmi e selezionare siti, hammam, corsi di cucina marocchina… Ma alla fine il viaggio è miseramente sfumato e la mia voglia di andarci si è trasformata in questione di principio. Nonostante il grande fardello di aspettative devo dire che per la prima volta, non sono stata delusa. Marrakech è splendida, diversa forse da come me l’aspettavo, ma il primo breve assaggio che ne ho avuto mi ha lasciata con la voglia di ritornare al più presto, magari sotto il caldo sole primaverile!
Innanzitutto sfaterò qualche mio mito, che magari è anche vostro: a Marrakech non fa caldo d’inverno! Forse sono stata sfortunata io, o forse è semplicemente quest’anno dalle temperature pazze.. insomma, ho fatto una valigia di inizio primavera tutta cotone e magliette a maniche corte, e mi sono ritrovata a soffrire il freddo tutto il tempo. Colpa mia anche, che non ho saputo interpretare bene i 15° senza sole che Google mi aveva preannunciato…
IL MIO PARADISO A MARRAKECH È IL SOUQ!
Il souq non è né disordinato né economico e i venditori sì, sono appiccicosi ed insistenti, ma io sinceramente ho affrontato di peggio in Cina!I prezzi sono montatissimi, habitués mi dicono addirittura di contrattare puntando al 60% in meno. La verità è che il souq è una delle attrazioni più turistiche di Marrakech ed i venditori lo sanno, così come lo sanno i proprietari dei loculi che li affittano a prezzi sempre più elevati portando i “poveri” scaltri commercianti a rincarare le cifre. Anche se… quando ti trovi a tirare sui 2€ in più o in meno su un pezzo di artigianato che a casa tua già pagheresti almeno il doppio…ti rendi conto che magari quei 2€ a te non cambiano la vita mentre a loro sì. Questo loro (commercianti, mendicanti, giocolieri, guide improvvisate e tutto il circolo di strane figure che incontrerete nel vostro soggiorno) lo sanno bene, e ci marciano un pò.
Ah, sì, dimenticavo! Le trattative avvengono il più delle volte in fluente Italiano (magari mixato con qualche vocabolo Spagnolo). Questi commercianti sono mastri linguisti! E guarda caso riescono pure a riconoscere la nazionalità a colpo d’occhio senza che tu apra bocca. Questo mi incuriosisce specialmente: ma cosa abbiamo noi Italiani di così evidente e massificabile?
Tra un po’ di buon cuore (che vi porterà a prodigarvi in mance e prezzi arrotondati) ed un po’ di sano shopping artigianale – se vi piace il genere marocchino, avrete davvero, ma dico DAVVERO, l’imbarazzo della scelta – vi troverete a spendere la maggior parte del vostro budget di viaggio proprio così, in souq e negozietti vari.
Il modo migliore e più efficace per girare il souq? Fare un bel giro di ricognizione per vedere qual è la scelta e quali i prezzi, chi vi tratta meglio e chi ha la qualità migliore. Perdetevi tra il labirinto dei derb e godetevi l’impatto di suoni, colori, giochi di luce e profumi. Chiedete il biglietto da visita dei negozietti che vi convincono e poi fatevi aiutare dai commercianti stessi per ritrovare lo stand! Sono molto leali tra loro, non cercheranno di rubarsi un cliente a vicenda (e anche qui, sono rimasta piacevolmente sorpresa!). Oppure, fatevi scortare da un personal shopper improvvisato. Il mio l’ho trovato facendo trattative per un paio di babouches (tipiche scarpette marocchine dai colori vivaci), lui si occupa della compra vendita e prende una commissione dal negoziante per avervi portato in quel negozio, avanti no?
Qui mi sorge spontaneo un consiglio: se vi volete amalgamare bene e dare meno nell’occhio, e di conseguenza evitare che vi assalgano con proposte commerciali e di servizi di ogni tipo (in molti si improvviseranno guide e scorte per qualsiasi destinazione), vestitevi con colori scuri, tessuti grezzi e generalmente con uno stile piuttosto trasandato.

TAJINE, TAJINE, TAJINE!
La cucina marocchina e tunisina mi avevano sempre affascinato per l’uso di questa pentola in terracotta dal coperchio conico estremamente ingombrante. La prima volta che ho avuto il piacere di assaggiare il Tajine (d’agnello con prugne e patate) ne sono rimasta incantata. Così volete che non sia tornata a casa con un bel pentolone super ingombrante che non sapevo come trasportare incolume e né dove stiparlo poi nei mobili di casa?! Ebbene sì! Ne ho preso uno da 6 persone, perché quando cucino cose elaborate e curiose voglio sempre condividere, quindi inutile stare alle strette! (aspettatevi verso fine mese un post su questo tema quindi!)
Se foste egualmente interessati, due dritte per gli acquisti: c’è una sostanziale differenza tra i tajines da decorazione (laccati con mille colori e decorati a mano), e quelli da cucina (grezzo internamente ed esternamente, fatta eccezione magari di qualche piccola greca decorativa sul coperchio o una laccatura trasparente). Un tajine medio, per 4 persone costa 80 dirham (8€ più o meno) a Essaouira, dove l’ho comprato io, mentre cercavano di vendermelo a 400D (40€) nel souq di Marrakech! Concedetegli qualcosa in più per sovvenzionare l’affitto sempre più oneroso del loculo del souq, ma non lasciatevi abbindolare!
Non posso troppo esprimermi sul prezzo dei ristoranti questa volta, e me ne rammarico. Sono partita con un viaggio organizzato che ci ha condotto in locali più o meno belli, dal menu fisso e senza comunque grandi punte qualitative. Su questo glisserò a malincuore (sapete quanto ci tengo alle tradizioni culinarie locali). Uno solo mi sento di consigliare: Ksar El Hamra.

CIRCO MAROCCHINO
Così come passeggiare e curiosare per il mercato più famoso di Marrakech è esperienza integrante la visita della città, passare qualche ora ad osservare divertiti e scioccati ciò che accade in piazza Jāmi el-Fnā, è semplicemente imperdibile. Questa parte del vostro viaggio sarà in realtà il vero clou dei vostri racconti da “sopravvissuti” ;).
Fate la foto con le scimmie o i serpenti, fatevi fare il tatuaggio all’henné dal gruppello di ragazze sotto l’ombrellone vicino all’hotel Club Med (che dà proprio sulla piazza). Sono bravissime, pagatele il giusto (attorno ai 150 D per tutta la mano) e vi faranno sentire vere donne Marocchine, dall’eleganza sottile e seduttiva. Provate anche a fidarvi (sempre all’occhio) di qualcuno che vuole consigliarvi cosa mangiare (le spremute d’arancia sono freschissime e buonissime). Non sempre la gente del posto è malintenzionata come crediamo noi occidentali dal pregiudizio e la ritrosia facile. I miei compagni di viaggio hanno mangiato le lumache! Se non gli è successo niente con quello… 

ARCHITETTURA ARABEGGIANTE E TRAME DECORATIVE
Passando alle mete più strettamente culturali: non mancate il palazzo El Bahia, stupendo esempio di architettura aristocratica marocchina, visitate anche le tombe dei Saaditi, ma se riusciste a contrattare una guida locale che vi spieghi la storia e gli aneddoti di usi e costumi della società marocchina antica mentre vi mostra questi bellissimi monumenti, bhe l’esperienza prenderebbe tutto un altro sapore e ne uscireste molto più arricchiti. Tanti aspetti della vita sociale di questo popolo risultano sconosciuti e curiosi a noi Europei.
Passeggiate per il bel quartiere della Casbah e notate la differenza con il quartiere ebraico Mellah: le abitazioni qui non hanno finestre sull’esterno perché la tradizione musulmana non vuole che la donna guardi al di fuori della casa e che anima viva spii l’interno privatissimo dell’abitazione. Completamente opposta l’usanza ebraica, vedrete finestre di tutte le forme e dimensioni. Una cosa che ho capito in questo viaggio è che per i Musulmani è più importante la decorazione interna che non esterna. Il ricco non si mostra (secondo tradizione almeno, poi, come in tutte le società…), non ha bisogno di dimostrare ciò che ha.
Girovagate attorno alla moschea Kutubya, chiusa ai turisti, dà il meglio di sé al tramonto, così come la piazza Jāmi el-Fnā.
NON lasciate Marrakech senza aver visto i giardini Majorelle, riservategli il momento più assolato del giorno. Perderete ore a girovagare per questo giardino di piante grasse dai colori spettacolari. Vi consiglio di avere un po’ di batteria e di memoria disponibili nella vostra macchina fotografica, si potrebbe scattare all’infinito.
Spettacolare anche se meno culturale: il lussuoso hotel Momounia, inclassificabile perché ben oltre le 5*L. Una camera qui può costarvi 600€ a notte, per non parlare delle ville che partono da 8.000€, dotate di cuoco, segretaria e autista personali.

Galleria di immagini disponibile sulla Pagina FB di La valigia di zenzero!

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