PARIGI
Premessa: il mio post può interessare a chi Parigi l’ha già visitata, perché
per intenderci non mi soffermerò sui must, ma vi racconterò una Parigi tutta
mia, così come l’ho conosciuta nelle mie varie visite.
Nei due giorni a disposizione mi sono dedicata alla vita parigina nei miei quartieri preferiti, passeggiando di negozio in negozio, di bistrot in bistrot. Perché lo shopping che si fa a Parigi, non si fa da nessun’altra parte e perché anche in questa metropoli così elegante e alle volte proibitiva è possibile assaggiare una cucina abbordabile, autentica e di carattere.
Nei due giorni a disposizione mi sono dedicata alla vita parigina nei miei quartieri preferiti, passeggiando di negozio in negozio, di bistrot in bistrot. Perché lo shopping che si fa a Parigi, non si fa da nessun’altra parte e perché anche in questa metropoli così elegante e alle volte proibitiva è possibile assaggiare una cucina abbordabile, autentica e di carattere.
UNA CERIMONIA PER INCONTRARE LA VILLE LUMIÈRE
La prima sera, arrivando, prima ancora di raggiungere l’hotel, capatina sugli Champs. Una tradizione che vi consiglio di prendere a Parigi. Non c’è nulla come incontrare la città su questo vialone trionfale, pieno di turisti ma anche di parigini, glamour ma accessibile e soprattutto luminosissimo sotto Natale. Su questo purtroppo ho da fare un appunto nostalgico: da quando hanno smesso di addobbare gli alberi che costeggiano il viale con le classiche lucine dorate, si sono susseguiti esperimenti decorativi all’insegna della moderazione o della modernità, senza mai raggiungere un risultato convincente e soprattutto perdendo per strada quell’aspetto così prezioso e che l’addobbo tradizionale regalava.
Dopo anni che nulla cambiava sugli Champs, quest’anno ho scoperto piacevolmente il primo Drugstore chic che abbia mai visto (Publicis Drugstore, pl. Charles de Gaulle). Figurarsi! Cosa non è chic a Parigi? Come in un semplice drugstore, il corner farmacia è solo un pretesto attorno al quale danzano milioni di articoli di rapido consumo e prima necessità: libri e riviste, cancelleria, piccola gastronomia ecc. In realtà qui troviamo prodotti selezionati attentamente con un occhio alla qualità e all’estetica, all’innovazione e all’internazionalità. Gadget modaioli, le migliori selezioni di cioccolato o tabacco, libri da collezione e anche un bistrot che del fast food non ha nemmeno l’ombra.
PASSEGGIANDO PER SAINT-GERMAIN-DES-PRÉS

Passando alle dritte utili, due indirizzi interessanti: il Grand Comptoir, concept store dove trovare di tutto (abbigliamento uomo/donna, cancelleria, articoli per la casa, arredamento, libri ecc.), fantastico per curiosare e scovare qualche bel regalino insolito. Altro concept store di minori dimensioni, ma non per questo meno interessante è Luka Luna, qui troverete tante idee regalo, decorazioni, complementi d’arredo e altro. Domina il gusto per le cose non ovvie, che sorprendono e aggirano i luoghi comuni.
Per quanto riguarda gli acquisti culinari vi consiglio di fare un giretto ai reparti gastronomici di le Bon Marché e la Galerie Lafayette. In quest’ultimo ho trovato alcuni ingredienti thai che cercavo da mesi (Pasta di Lemon Grass e Foglie Kaffir essicate), finalmente potrò sperimentare alcune ricette thai della mia guru Donna Hai. Sempre alla Galerie Lafayette esiste un corner dedicato unicamente a spezie ed erbe dove regolarmente faccio rifornimento del buonissimo Tandoori.
I PASSAGE: UNA GIORNATA INEDITA PER SCOPRIRE UNA NUOVA PARIS!
A proposito di tea! È proprio a Parigi che ho incontrato i
Kusmi Teas per la prima volta. Marchio di tea di origine russa, nato nel 1867 e
faticosamente giunto in Europa facendo il giro delle grandi capitali (Londra,
Berlino ecc.). A Parigi avevano iniziato (oltre 15 anni fà) con un piccolo laboratorio
di periferia frequentato da pochi clienti venuti a conoscenza dell’indirizzo
solo grazie al passaparola. L’appartamentino era davvero difficile da trovare e
soprattutto minuscolo, c’era da chiedersi dove mettessero tutto quel tea. Fin dall’inizio
mi aveva colpito il coloratissimo packaging, che ora è l’elemento distintivo e
più accattivante del marchio. A Parigi la loro fortuna è stata tale che 5 anni fà
sono stata in uno dei loro monomarca (in rue de Seine, sempre nel quartiere
Saint-Germain-des-Prés), dove la varietà proposta è davvero ampia, anche se io rimarrei
fedele ai grandi classici: Anastasia, Prince Wladimir, St. Petersbourg e
Troika. Se vi ho incuriosito, potete trovarli online sul loro sito ma anche all’ultimo
piano della Rinascente di Milano e in molti negozietti specializzati.
Passeggiando per le strade di Parigi mi sono accorta di una
novità evidente: è stata invasa da negozi di cioccolatai. Mi ha davvero colpito
questa alta concentrazione di artigiani del cacao, non sapevo Parigi (e tantomeno
la Francia) fosse specializzata in cioccolato. Forse pecco io di
disinformazione e così ve ne indico alcuni dove lustrarvi occhi, olfatto e
papille gustative: Patrick Roger e Chocolaterie Georges Larnicol. Si tratta di
vere e proprie gioiellerie del cioccolato, all’insegna dell’alta qualità e della
maestria artigiana… qualità che ovviamente fanno lievitare i prezzi alle
stelle.
È MEZZOGIORNO E LO STOMACO BRONTOLA
Parigi è cara, è vero e alle volte trovare un ristorante che non vi spenni e
non sia una farloccata turistica può essere una battaglia estenuante. Ma io non
ci rinuncio al piacere della buona tavola e a conoscere la cultura culinaria
del luogo. Mi sono così armata di guide e recensioni (e tanta pazienza) per
scoprire qualche indirizzo niente male dove conoscere la cucina parigina d’hoc,
in un ambiente tradizionale e caratteristico, senza però pagare un conto salato.
E così ecco i miei consigli: Au Pied de Fouet e Le Mesturet. Entrambe locali
con formule per il pranzo e la cena, dove si spende 12/20€ a testa senza vino
per un menu completo (antipasto+piatto principale o piatto principale+dolce).
Offrono piatti di stagione, con un occhio alla tradizione. Il bello è che sono
frequentati dalla gente del posto e da pochi turisti curiosi: indice di un
ristorante onesto, vero e di qualità.
UN’ESPERIENZA INDIMENTICABILE ALL’OMBRA DI NOTRE DAME DE
PARIS
Piccola parentesi ad un viaggio a Parigi di alcuni anni fa, quando ho avuto l’occasione
di cenare a La Tour d’Argent. Si tratta di uno di quei ristoranti che si
visitano una volta nella vita o forse anche mai; una mecca del gusto, uno
status symbol nel mondo della ristorazione. L’atmosfera aristocratica del luogo
è data non solo dagli arredi e dalle luci soffuse, dalla cura per i dettagli e
dalla mise en place tutta porcellane pregiate e argenti a profusione, dall’eccellenza
del servizio (3 camerieri dedicati per ogni tavolo) e dall’aura di intimità che
i tavoli sapientemente distanziati tra loro offrono… ma anche e soprattutto dalla
vista impagabile su Notre Dame de Paris. Una location invidiabile, che il
ristorante non cederebbe mai, anche dovesse svendere all’asta la sua collezione
di vini d’epoca della cantina-caveau. Vi si accede da un civico di Quai de la
Tournelle, l’hostess vi accoglie e vi scorta all’interno della “Wall of Fame”:
un corridoio tappezzato di foto di personaggi prestigiosi che hanno frequentato
il locale (Capi di stato e grandi attori, diplomatici e cantanti ecc. ecc.). Si
raggiunge il ristorante vero e proprio attraverso l’ascensore, accompagnati
dall’addetto. Quando si entra nella sala il respiro manca e per un attimo si perde
di vista il cameriere che tenta di accompagnarvi al tavolo: la cattedrale è uno
spettacolo magnetico con la sua sapiente illuminazione serale. Che poesia
sarebbe cenare qui per un annuncio importante?
Come concludere una serata parigina di classe? Con un drink
allo spettacolare Buddha Bar! Difficile da raggiungere (si trova in una vietta
strettissima e a senso unico che sfocia in pl. de la Concorde). L’atmosfera è
scenografica, la musica divina (non a caso sono diventati più famosi per le
compilation che per i locali del brand). Rifatevi gli occhi di fronte al lusso
del grande buddha che troneggia al centro del locale, alto fino al soffitto. A qualcuno
che ha visto qualche tempio buddhista in Cina potrebbe venire un sacrilego
senso di déjà-vu!
E perchè non andare ad uno spettacolo del Moulin Rouge? Prezzi abbordabili per il servizio offerto, esperienza indimenticabile, strabiliante, mozzafiato, sorprendente, che dire? Non fatevi fregare dalla formula cena+spettacolo (in tutti i teatri il cibo non è mai all'altezza e comunque vi fanno prima mangiare e poi vedere lo spettacolo, tanto vale scegliervi un ristorantino di qualità e atmosfera all'altezza dello show). Cercate di farvi dare un buon tavolo, non arrivate in ritardo e godetevi una delle colonne portanti dell'intrattenimento parigino!
Amusez-vous! ;)
Galleria delle immagini disponibile alla pagina Facebook de La valigia di zenzero.
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