Blog di cucina e viaggi

sabato 18 febbraio 2012

La città bianca, Essaouira


Sorprendente Essaouira!
Non mi aspettavo tanto da una piccola cittadina di cui nemmeno avevo sentito parlare. Che spettacolo di colori è il centro storico con le casine bianche e blu su cui si stagliano vivaci le merci di ogni tipo: stoffe, spezie, tajines, verdura, frutta, gioielli e chi più ne ha, più ne metta. Perdetevi e girovagate fino a raggiungere le vestigia del Castello , ammirate le onde dell’oceano che si infrangono e spumeggiano lungo una costa che sembra venire dai quadri di Friederich, questa è una delle mete più famose del Marocco per i surfisti (il vento è tale da far scappare i vacanzieri già dalle 14 del pomeriggio!).

I mezzi di collegamento tra Marrakech ed Essaouira sono un pò improvvisati, informatevi bene prima di partire. Il trasporto locale si basa su furgoncini che temono il posto di blocco perchè sovraccarichi (di merce o persone, è lo stesso) motorini e soprattutto muli. Alcuni galoppano come bolidi! I contadini si avvicinano al grande “provinciale” che porta ad Essauira a dorso del loro mulo, lo parcheggiano ad un albero con qualcosa da mangiare per la giornata e aspettano pazienti una corriera della speranza, sovraffollata, senza orari fissi nè certezza di portarti a destinazione (gli automezzi sembrano risalire all'anteguerra).
Solo il viaggio da Marrakech a Essaouira vale la pena della gita: 3 ore di macchina o pullman lungo un’unica strada asfaltata sempre dritta. Vedrete l’evolvere di Marrakech a periferia popolare, poi zona “industriale” (formata da una sola ditta, peraltro italiana) e infine paesaggio agricolo. Attraverserete spettacolari aranceti (se avrete la fortuna di andarvi in stagione!), arganeti (si può dire?), e tanti campi con pochissima erba sparuta con ancor più numrosi pascoli di caprette nere affamatissime. Da un momento all'altro un montone color nocciola potrebbe attraversarvi la strada, quindi attenzione se siete alla guida!
E poi vedrete stagliarsi il profilo dell’Atlante, orgoglio e risorsa marocchina, serbatoio di acqua per l’estate e stazione sciistica per i pochi eccentrici ricchi, d’inverno. E poi, e poi… il deserto, quasi. Proprio deserto non è, ma l’assenza di qualsivoglia vegetazione e il paesaggio arso e brullo vi faranno sentire in pieno Sahara (soprattutto se il vero Sahara non l’avete visto mai!). Il mare, ritraendosi milioni di anni fà, ha scoperto queste terre che ora conservano l’aspetto del fondale marino con quelle dune soavi e i granelli argillosi sparsi ovunque.
Ad Essaouira vi sorprenderà un paesaggio bianco e turchese, che nulla ha a che vedere con la Grecia. Il souq acquista le fattezze di un mercato locale, soprattutto nelle vie dedicate agli alimentari: carretti giunti dalle vicine campagne offrono prodotti freschissimi e coloratissimi. I venditori sono meno abituati ai turisti, si fanno abbastanza i fatti loro e guai a fotografare loro o la loro merce senza prima chiedere il permesso! Farete acquisti più onesti e vedrete un Marocco più vero e meno metropolitano, con le sue case coloniali in riva al mare ancora intatte. In questa bella cittadina sulle sponde dell'oceano si respira una sorta di atmosfera bohemien d'importanzione francese, aleggia la sensazione di un tempo dilatato ed estremamente rilassante, nonostante la frenesia che contraddistingue il sangue Marocchino.

Se volete mettere in calendario una visita a questo piccolo gioiello Marocchino, programmatela per fine giugno, quando si svolge l’annuale festival di musica Gnaoua, musica nera del Marocco del sud. Il ragazzo che mi ha venduto il cd di musica arabo-andalusa me lo ha descritto con tale entusiasmo: una tre giorni di artisti che si riuniscono da tutto il mondo per jam sessions serali dislocate in varie piazzette della città, si balla, si canta e si conoscono nuovi ritmi, scegliendo ogni sera se prediligere la tradizione, la modernità o la trasgressione.
Che dire?
In shaa'Allah! :)  (ndt: Se Dio vuole!)
Galleria immagini disponibile sulla Pagina FB di La valigia di zenzero!

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