2^ Parte
ZURIGO
A soli 45 minuti da Lucerna, percorrendo la strada statale (e non l’autostrada, mi raccomando!) attraverso la natura boscosa, vi ritroverete a Zurigo. Avevo già visto Ginevra in un viaggio precedente e pensavo che nessuna città avrebbe superato la capitale (a parte rare eccezioni, le capitali danno il meglio del Paese). Sono rimasta sorpresa invece nell’incontrare una città di gran lunga più affascinante, curata e facoltosa. Nessuna ossessione per gli orologi, se mai per i night club ed il design. Una città completa, perfetta per un weekend interessante, romantico e rilassato. Basta una giornata per visitare il centro, ma avendo del tempo in più non mi sarei fatta mancare mete come la casa Heidi-Weberdi Le Corbusier, un aperitivo al panoramico JulesVerne, ospitato dalla torre Urania, la salita al quartiere universitario attraverso la bellissima funivia rossa che passa letteralmente dentro un edificio, tanto da poter salutare gli inquilini nel loro salotto.
ZURIGO
A soli 45 minuti da Lucerna, percorrendo la strada statale (e non l’autostrada, mi raccomando!) attraverso la natura boscosa, vi ritroverete a Zurigo. Avevo già visto Ginevra in un viaggio precedente e pensavo che nessuna città avrebbe superato la capitale (a parte rare eccezioni, le capitali danno il meglio del Paese). Sono rimasta sorpresa invece nell’incontrare una città di gran lunga più affascinante, curata e facoltosa. Nessuna ossessione per gli orologi, se mai per i night club ed il design. Una città completa, perfetta per un weekend interessante, romantico e rilassato. Basta una giornata per visitare il centro, ma avendo del tempo in più non mi sarei fatta mancare mete come la casa Heidi-Weberdi Le Corbusier, un aperitivo al panoramico JulesVerne, ospitato dalla torre Urania, la salita al quartiere universitario attraverso la bellissima funivia rossa che passa letteralmente dentro un edificio, tanto da poter salutare gli inquilini nel loro salotto.
Quello che ho visto e vi consiglio di non perdere: Bahnhof
Strasse, l’arteria principale di Zurigo, chiusa al traffico eccetto che per gli
efficientissimi tram (per 8 franchi viaggiate tutto il giorno in lungo e in
largo). Dalla Bahnhof (stazione centrale, punto nevralgico di un capillarissimo
sistema di treni), la via assume tratti commerciali e dozzinali, per poi
raffinarsi man mano raggiunge il lungo lago, divenendo una sorta di
Montenapoleone svizzera. Beati coloro che potranno permettersi lo shopping in
questa ricchissima città. Il gusto svizzero è sobrio, ma mai noioso e
soprattutto punta alla qualità e all’eleganza semplice e raffinata. Non c’è
stata vetrina davanti la quale non mi sia fermata adorante. In modo particolare
suggerisco agli appassionati di cucina questo negozio qui .
Alcune mete MUST: la stazione di Calatrava, la copia
autorizzata della porta dell’Inferno,
capolavoro di Rodin (ce ne sono solo 4 al mondo: Tokyo, Philadelphia,
Zurigo e l’originale a Parigi). Ma anche la Chiesa Faumünster
: architettonicamente assolutamente trascurabile, se non per quelle
meravigliose vetrate di Chagall. Qualcosa che non vedrete spesso nella vostra
vita, il tratto caratteristico ed inconfondibile di Chagall regala ai vetri
della cattedrale la stessa gioiosità e l’alone fiabesco dei suoi quadri.
Venendo agli aspetti pratici: dormire e mangiare possono
essere attività proibitive a Zurigo, ma d’altronde, è una meta che si sceglie consapevolmente.
Un albergo discreto, vicinissimo al centro e anche comodo da raggiungere in
macchina: Hotel St. Joseph. Un bel ristorante
con ottimo rapporto qualità prezzo, frequentato dai locali, sempre pienissimo
(attenzione, preso davvero d’assalto. Venite mezz’ora prima che lo stomaco
inizi a brontolare)è lo Zeughauskeller. Vi
servono in fretta, con simpatia, pochi piatti locali ben fatti, in un’atmosfera
caratteristica (l’edificio era un ex arsenale e si trova nel cuore del centro
storico).
Io mi sono avventurata con il piatto più scenografico che avessero in menu: la Spada … e devo dire che la presentazione ha fatto davvero la sua figura! Per quanto riguarda la carne credo avrei avuto più fortuna con lo stinco (sempre se avessi avuto tutta quella fame, era enorme!), deliziose le salse d’accompagnamento (una a base di curry, che mi ha sorpresa in quanto non sapevo la cucina Svizzera avesse influenze orientali) e i contorni di patate (dal classico rösti alle patate al forno). Un dettaglio che mi ha stupito: la simpatia del personale, caloroso e ospitale. Per metterti a tuo agio ti portano subito il menu nella tua lingua (e guarda un po’, c’è anche in Italiano, che rarità!). Parte della cucina è a vista, dettaglio che sempre apprezzo: ispira onestà, sicurezza e igiene. Si mangia gomito a gomito con altri commensali del tavolino accanto, ma che importa? La maggior parte delle volte vi troverete a fare qualche buffo commento a gesti su quanto è buona la vostra portata! Insomma, finisce sempre in allegria in questo locale che rivoluzionerà la vostra idea dei zurighesi!
Io mi sono avventurata con il piatto più scenografico che avessero in menu: la Spada … e devo dire che la presentazione ha fatto davvero la sua figura! Per quanto riguarda la carne credo avrei avuto più fortuna con lo stinco (sempre se avessi avuto tutta quella fame, era enorme!), deliziose le salse d’accompagnamento (una a base di curry, che mi ha sorpresa in quanto non sapevo la cucina Svizzera avesse influenze orientali) e i contorni di patate (dal classico rösti alle patate al forno). Un dettaglio che mi ha stupito: la simpatia del personale, caloroso e ospitale. Per metterti a tuo agio ti portano subito il menu nella tua lingua (e guarda un po’, c’è anche in Italiano, che rarità!). Parte della cucina è a vista, dettaglio che sempre apprezzo: ispira onestà, sicurezza e igiene. Si mangia gomito a gomito con altri commensali del tavolino accanto, ma che importa? La maggior parte delle volte vi troverete a fare qualche buffo commento a gesti su quanto è buona la vostra portata! Insomma, finisce sempre in allegria in questo locale che rivoluzionerà la vostra idea dei zurighesi!
Un piatto tipico svizzero è il cordon bleu. Dove mangiarlo
nella sua forma autentica e artigianale? Da Gertrudhof (Gertrudstrasse 26). Pochissimi posti a
sedere, un'unica sala che serve più che altro gente del luogo. Il posto si
raggiunge comodamente in 10 min di tram dal centro, anche se con una bella
passeggiata ci si arriva con la giusta fame (visto l’alto tasso calorico dei
piatti tipici locali, è dura che vi venga fame a tutti i pasti comandati, anche
se corrosi dal gelido vento alpino). Il cordon bleu è qui declinato in una
decina di varianti (io ho assaggiato quella stagionale al tartufo, delicata ed
equilibrata) ed è il piatto principe della casa, scordatevi di mangiare altro (più
o meno). Accompagnatelo assolutamente con un rösti (patate a filetti saltate
e abrustolite con burro in padella). Colpisce la familiarità di quella che
potrei definire un’osteria svizzera, e la gentilezza con cui vi servono.
Un’esperienza speciale per vivere un lato meno turistico è più alla mano della
ricchissima Zurigo.
Galleria immagini sulla Pagina Facebook de La Valigia di Zenzero.
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