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lunedì 5 dicembre 2011

La marmellata della nonna

Avete idea di cosa voglia dire mangiare solo mandarini per più di 3 settimane? Al ritmo di 8 al giorno (4 a colazione, 4 a pranzo)? Bhe, questo è quello che succede se si compra una cassetta intera di questi bellissimi agrumi per un nucleo famigliare di sole 3 persone (dove non tutte amano mangiare frutta a go-go).
Insomma, quando mi sono resa conto che nonostante tutti i miei sforzi, il volume di mandarini nella cassetta non si abbassava al ritmo sperato, mi sono chiesta: possibile che non ci siano ricette con cui impiegarli? La risposta rapida d'emergenza è stata: ma certo! Una bella marmellata!

La marmellata è sempre stata l'ambizione proibita dei miei esperimenti culinari. Voci di corridoio me la spacciavano come complicatissima e lunghissima a farsi (peggio delle meringhe per intenderci). Però io sognavo la soddisfazione di realizzare una conserva della nonna con le mie mani. La marmellata poi si mangia tantissimo a casa mia, e l'idea di realizzarla con ingredienti freschi di stagione, senza conservanti o addensanti e con un rapporto scelto e controllato frutta-zuccherro... una tentazione a cui mi sono arresa qualche sera fà.

Premetto che non sono un'esperta e che rimango al mio primo esperimento, il risultato è stato più che soddisfacente (il mio entusiasmo non è crollato nemmeno di fronte agli allarmismi "occhio al botulino!" delle mie colleghe)! Siccome ne è venuta davvero troppa rispetto al fabbisogno di famiglia, mi sono anche dilettata in una crostatina mignon, sempre di tipo "naturista"!

MARMELLATA DI MANDARINI
Ingredienti:
Per la marmellata: 1 kg di mandarini bio, 400 gr di zucchero di canna.

Per la crostata per 4 pax: 250gr farina 00, 1/2 bustina di lievito, la scorza di 1 limone non trattato, 3 cucchiai di olio di sesamo, 1 cucchiaio di crema di mandorle o di nocciole, 3 cucchiai di malto, poco latte di riso, sale. 
PROCEDIMENTO
Per la marmellata: lavare benissimo i mandarini, metterli in una pentola coperti d'acqua a temperatura ambiente, portare al bollore e lasciare sul fuoco per 20 minuti. Scolare i mandarini e lasciare che l'acqua dreni bene per alcune ore (anche una notte intera). Rimuovere i semi dai mandarini, mantenendo però la buccia. Frullare la frutta fino ad ottenere un composto leggermente grumoso (a me personalmente piace quando si sentono i pezzettoni di frutta). Porre in una casseruola con lo zucchero (e qui io ho aggiunto una spolverata di cannella e una di zenzero, a vostro piacimento) e cuocere a fuoco bassissimo per un'ora, o fino a che non sia della consistenza corretta (ovvero di marmellata). Mescolare continuamente per far si che non si attacchi.
Terminata la cottura, quando la marmellata è ancora calda, porla nei vasetti (sterilizzati previa bollitura). Chiudere i vasetti e bollirli per 15 minuti in acqua (il livello dell'acqua deve giungere a poco più della metà del vasetto). Capovolgerli a testa in giù e lasciare che perdano lentamente il calore. Consumare entro breve tempo, dopo tutto, non ha conservanti!

Per la crostata: amalgamare insieme tutti gli ingredienti fino ad ottenere un impasto omogeneo, coprirlo con la pellicola trasparente e lasciarlo riposare 30min nel ripiano più basso del frigorifero.
Stendere poi l'impasto e con l'aiuto di un coppapasta tagliare dei piccoli dischi, fungeranno da base. Creare poi un rotolino di pasta con le dita, unirlo alla base creando il bordo della vostra mini torta. Riporre la base su una teglia ricoperta di carta forno, guarnire con la vostra freschissima marmellata di mandarini e infornare a 160° per 20-30 min (dipende se la preferite morbida o croccante, e se avete tenuto la base fine o bella spessa). (ripetere per tutto l'impasto).

NOTE: La quantità di zucchero che ho messo nella mia marmellata è soggettiva. Io non amo le marmellate zuccherose, anzi. Quindi se voi la gradite più zuccherina, sappiate che potete aggiungere fino a 700gr di zucchero per 1kg di polpa di frutta.
Per quanto riguarda la crostata, a parte reperire il malto e la crema di mandorle/nocciole (l'olio di sesamo è ormai piuttosto diffuso), che potrebbe essere laborioso se non siete avvezzi ai mercati naturali e bio, in realtà poi questa crostata risulta sveltissima e facilissima. A differenza di quella tradizionale, non fa uso di ingredienti velocemente deperibili (burro e uova), che spesso mancano nei frigo o per lo meno non arrivano mai alla quantità giusta (il classico uovo in meno!). Inoltre il processo di assemblaggio degli ingredienti è più svelto, riducendo il tempo richiesto dal burro per raggiungere la temperatura ambiente. E poi volete mettere mangiarvi una crostata senza grassi dannosi? Tutti quelli presenti sono di origine vegetale (olio di sesamo e di mandorle/nocciole) e lo zucchero è di tipo complesso (malto), assicurandovi una lenta e quindi più salutare assimilazione.
Il gusto è diverso da quello di una crostata classica, ma vi assicuro che nell'ambito dei surrogati naturisti, questa preparazione è la più convincente! Non vi resta che tentare per scoprirlo!

Qualche nota su... I MANDARINI
I mandarini sono di stagione da fine autunno a primavera, dando il meglio nei mesi di dicembre e gennaio, come tutti gli agrumi. Si impiega in cucina per macedonie e decorazioni di dolci, sfruttando gli spicchi che si pelano facilmente e rimangono intatti in forma e colore. Ottimi anche per miscelare spremute, dandogli un tocco più dolce e morbido. Per lo stesso motivo si possono usare in marmellate di agrumi ed in tutte le preparazioni che richiedono scorza d’arancia, come variante inusuale.
Sono originari della Cina, dove si dice presero il nome dalla casta dei Mandarini, i ricchi nobili che potevano permettersi di mangiare questi frutti prelibati. Venivano coltivati già nel 300 a.C. e giunsero in Europa con i primi viaggiatori, che ne importarono i semi attraverso il porto di Tangeri (per questo in alcune lingue i mandarini sono ancora detti tangerine, che sono in realtà una variante dei più diffusi mandarini). Giunsero in America solo nel XIX secolo!
Non sceglieteli mai con la buccia troppo rigonfia (segno che sono troppo maturi), conservateli in frigorifero fino a 10 giorni (si mantengono meno a lungo degli altri agrumi) o al fresco in cucina per una settimana. Ovviamente, fatene scorta per i malanni invernali: sono pieni di vitamina C (42mg/100g), poco meno delle arance!

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